Ringiovanimento delle Mani

Old and young holding hands on light background, closeup

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Ringiovanimento delle mani mediante filler a lunga durata a base di policaprolattone.

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Ringiovanimento delle mani: riassunto

L’invecchiamento delle mani e particolarmente della cute del dorso rappresenta una delle sfide più difficili. Infatti, le possibilità a disposizione al giorno d’oggi sono numerose, ma quasi tutte presentano un limite nella durata del risultato. Nell’ultimo anno l’autore ha utilizzato un filler a base di microsfere di policaprolattone e carbossimetilcellulosa in una preparazione specifica per la mano, con risultati buoni e duraturi.

Sono state trattate, ad entrambe le mani, 23 pazienti con un’età media di 51,3 anni.

La quantità media iniettata è stata di 0,80 ml per mano e la tecnica utilizzata ha previsto in 8 casi un approccio prossimale ed in 15 uno distale; in ogni caso si è utilizzata una microcannula da 40mm e 25G.

Il piano utilizzato è stato quello sottocutaneo più superficiale come descritto da Rohrich.

Tutte le pazienti hanno ben tollerato la procedura e in nessun caso si sono manifestate complicanze.

Le caratteristiche principali di questo filler sono la lunga durata (nella nostra esperienza almeno un anno) ed il miglioramento del risultato dopo due mesi in virtù della deposizione di collagene di tipo uno che aumenta la correzione volumetrica e ne prolunga il risultato nel tempo.

Passiamo ora al capitolo introduttivo sul ringiovanimento delle mani.

INTRODUZIONE all’articolo sul ringiovanimento delle mani.

Così come accade per il volto, anche le mani palesano evidenti segni di invecchiamento, sia per fattori estrinseci, come un’inopportuna esposizione al sole, che per fattori intrinseci.

In particolare, per quanto riguarda questi ultimi, osserviamo, durante l’invecchiamento della mano, una perdita sia del già scarso grasso sottocutaneo, sia del collagene e dell’elastina; a ciò consegue la presenza di una pelle anelastica, sottile e traslucida, che rende maggiormente visibili le strutture sottostanti, come ossa, tendini e vene.

Per quanto concerne la correzione della perdita dei volumi, possono essere utilizzati, con differenti pro e contro, diversi metodi, come l’innesto di grasso autologo, secondo la tecnica di lipostruttura di Coleman, o l’impianto di vari generi di fillers, quali l’acido ialuronico, l’idrossiapatite di calcio o l’acido polilattico.

Nella mia attività di questo ultimo anno, ho trattato 23 pazienti, iniettando, a livello del dorso delle mani, un filler a lunga durata a base di policaprolattone e carbossimetilcellulosa, con una buona risposta immediata e con un risultato che si è mantenuto con soddisfazione nei mesi successivi.

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